Lo sconvolgente caso di mutilazione umana di Guarapiranga

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    Alessandro Stripe
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    Solitamente quando si parla di incontri ravvicinati con un UFO si usano le prime tre categorie che possiamo trovare nella famosissima classifica di Hynek, ovvero:

    Incontro ravvicinato del primo tipo: avvistamento di uno o più oggetti volanti non identificati.
    Incontro ravvicinato del secondo tipo: osservazione di un fenomeno fisico proveniente dall’UFO. Come per esempio i cerchi nel grano o anche solo la reazione di un animale alla vista di esso.
    Incontro del terzo tipo: l’osservazione di esseri animati associati all’avvistamento UFO.

    Ma per questo caso ci dobbiamo spingere addirittura fino all’incontro ravvicinato del sesto tipo, dove si parla di un contatto con alieni, i quali sono causa diretta di effetti fisiologici a lungo termine, quali lesioni gravi o addirittura morte.

    Sono pochissimi i casi di morte che hanno come spiegazione il contatto con un alieno, soprattutto se si parla di esseri umani, infatti queste storie le sentiamo per lo più legate a capi di bestiame. Eventi che dai primi anni 60 hanno visto i ritrovamenti di numerosi animali morti a causa di gravi mutilazioni e che non hanno mai trovato ne un colpevole e ne tanto meno un possibile modus operandi.

    Il nostro caso venne scoperto nel 1988, anche se divenne di dominio pubblico solamente nel 1993, e qui indiziano già le prime stranezze. Vennero pubblicate 7 foto ed un dossier della polizia da parte dell’ufologa brasiliana Encarnacion Zapata Garcia ed dal dott. Rubens Goes. Il dossier ufficiale parlava nei minimi dettagli del ritrovamento di un cadavere umano orribilmente mutilato, dettagli che appunto fecero subito pensare ai più famosi casi di mutilazione animale che fino a qualche anno prima avevano caratterizzato i misteriosi ritrovamenti in tutto il Sud america. Mutilazioni che inoltre, secondo molti testimoni anche attendibili, continuarono per diversi anni ad interessare gli animali delle zone limitrofe a quella del ritrovamento del cadavere in questione.
    Garcia e Goes entrarono in possesso del materiale grazie al cugino di Goes, un perito criminale della polizia di San Paolo di nome Rubens Silvestre Marques. Si trattava delle prove ufficiali di un corpo che era stato ritrovato su un’isoletta dentro la riserva della città di San Paolo, vicino al lago artificiale di Guarapiranga e appunto, la data riportata era il 29 settembre del 1988, ben 5 anni prima. Si trattava di un maschio bianco il cui nome è stato occultato su richiesta dei parenti della vittima, infatti tutt’oggi non è ancora noto il suo vero nome nemmeno ai ricercatori che si sono occupati del caso in seguito. Il rapporto preliminare della polizia indicava che il corpo, benché estremamente mutilato, non presentava alcuna violenza subita ne prima ne dopo la morte. Non vi erano nemmeno segni di lotta, di corde o di armi che potevano essere state impiegate durante l’assassinio. Inseguito il dottor José Roberto Cuenca, capo della ricerca primaria e responsabile del caso, ha offerto le sue cartelle mediche. Il rapporto sull’autopsia tradotto nella nostra lingua riporterebbe le seguenti affermazioni:

    «Abbiamo osservato la rimozione delle aree orbitali, lo svuotamento della cavità della bocca, della faringe, dell’orofaringe, del collo, dell’ascella destra e sinistra, dell’addome, della cavità pelvica. Le regioni ascellari su entrambi i lati mostravano fori attraverso cui gli organi sono stati rimossi. Simili incisioni sono state eseguite sul viso, sul torace interno, sull’addome, sulle gambe, sulle braccia e sul petto. Le spalle e le braccia presentavano perforazioni da 1 a 1,5 pollici di diametro da cui sono stati estratti i tessuti e i muscoli. Il petto si era notevolmente ridotto a causa della rimozione degli organi interni.»

    Inoltre i medici durante l’autopsia sottolinearono come l’uomo fosse morto a causa di un dolore davvero estremo, dato che era sicuramente vivo mentre avveniva questa straziante mutilazione. Inoltre dimostrarono come le incisioni erano sistematiche e molto precise, ipotizzando che quindi il tutto fosse avvenuto con l’ausilio di mezzi tecnologici avanzati, simili alle più moderne procedure mediche ma che all’epoca non erano ancora disponibili.

    Ovviamente, dopo tutti questi macabri dettagli, la polizia concluse che nella riserva di Guarapiranga era avvenuta una semplice morte per infarto e che il cadavere fosse stato ridotto così dai topi e dagli avvoltoi. Ovviamente l’opinione pubblica si scatenò contro gli inquirenti, i quali però risposero solamente affrettandosi a chiudere il caso, dichiarando pubblicamente solamente che il nome della vittima era Joaquim Goncalves, anche se nessun amico o parente si fece avanti dopo questa dichiarazione.

    Ancora oggi si possono trovare diverse teorie al riguardo, che vanno dai riti satanici al famoso chupacabra, da un tentativo di emulare un “Jack lo squartatore” moderno agli animali selvatici, tuttavia l’ipotesi che va per la maggiore è sicuramente quella legata agli UFO, testi avvalorata dal fatto che si tratti di un’abduction simile a quelle che solitamente interessano come già detto i capi di bestiame.
    Ancora più strano è sapere che se questo vi possa sembrare un caso isolato in realtà fa parte di una bella lista di misteriosi casi con questo stesso modus operandi e come hanno fatto per diversi anni con questo, prontamente occultati dai media.

    Nel luglio del 1956 un maggiore della USAF affermò di aver visto un oggetto a forma di disco rapire il sergente Jonathan Louette. Il cadavere dell’uomo fu ritrovato tre giorni dopo in mezzo al deserto, mutilato, coi testicoli asportati e senza una goccia di sangue in tutto il corpo.
    Nel 1989 il responsabile del MUFON dell’Idaho, Donald Ecker, investigò sul ritrovamento di un corpo umano in una zona isolata vicino a Bliss, nell’Idaho, orrendamente mutilato in volto e privato completamente degli organi sessuali e di altri organi nell’addome.
    Nel 1994 vi fu il caso di un corpo mutilato trovato in Nuova Zelanda: le incisioni erano incredibilmente simili a quelle inferte al bestiame su cui indagava da tempo nel sud e centro America.
    Nel luglio del 1995 venne ritrovato il cadavere dell’agricoltore Olivio Correia di Estancia Velha nel Rio Grande Do Sul. Dovete sapere che l’uomo aveva problemi mentali e passava ore a bere il cachaca, alcool distillato ottenuto dopo la fermentazione del succo di canna da zucchero. Una sera fu ritrovato in coma etilico e quando si riprese era senza i due globi oculari. La polizia però prese in considerazione solamente la possibilità che fossero stati degli urubus, anche perché ci sono state testimonianze di persone che hanno visto carcasse di persone morte divorate dagli avvoltoi.
    Un altro caso riguarda una persona di sesso femminile, una certa Alzira Maria de Jesus abitante a Santa Isabel confinante con San Paolo. Il 24 giugno del 1999 fu ritrovata morta nella sua abitazione senza il viso. Le autorità dissero che la pelle, la carne, il naso, la lingua, gli occhi e l’orecchio sinistro erano stati asportati con precisione chirurgica.

    Oltre a questi casi si possono trovare numerose testimonianze di casi simili ma con pochi dettagli rilevanti, ma anche casi al contrario, ovvero dove i testimoni si sono rifiutati di fornire dettagli in merito a questi atroci atti. Il più famoso accadde a Houston, in Texas, nella metà degli anni ’60. Venne ritrovato il corpo mutilato di un allevatore ma i due funzionari che molto probabilmente erano con lui anche durante i fatti si rifiutarono di dare qualsiasi tipo di informazione. Il caso venne chiuso poco tempo dopo e senza ulteriori indagini.

    Ora però tocca a voi: cosa credete che possa aver fatto questi atroci massacri? Sono tutti collegati tra loro? E perché gli inquirenti hanno sempre fatto in modo da chiudere questi casi più in fretta possibili e senza dover dare troppe spiegazioni?

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