La vendetta di China P. Arnold

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    Alessandro Stripe
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    CH
    Era il 13 maggio 2011 quando China P. Arnold venne dichiarata colpevole per omicidio aggravato da una giuria popolare mentre il 20 maggio dello stesso anno, a solo una settimana di distanza quindi, la donna venne condannata all’ergastolo senza condizionale.
    Questa condanna le fu inflitta dopo che prese la decisione di “cucinare” la figlia Paris, di solo un mese, con il suo microonde. Questa tesi non fu confermata solo dalle bruciature interne della piccola ma anche dal fatto che, quando gli inquirenti si recarono sul luogo del delitto, non fecero molta fatica a rinvenire pezzi di carne e di pelle ancora presenti all’interno dell’elettrodomestico.

    I fatti:

    I due genitori portarono insieme Paris all’ospedale del paese, dove la donna raccontò di un intossicazione. Storia che non durò molto, così la donna fu subito arrestata come prima sospettata e messa in prigione. Durante la breve permanenza in carcere China venne subito coinvolta sentimentalmente dalla sua compagna di cella, Linda Williams, e in breve tempo le raccontò tutti i fatti in ogni crudo dettaglio senza farsi troppi problemi. Durante il primo processo Talley, allora compagno della donna, disse che suo figlio gli aveva raccontato di aver tirato fuori dal microonde il corpo senza vita della sorellina dopo che uno dei figli del vicino lo aveva messo lì dentro, ma il giudice non credette a questa testimonianza.
    La donna fu condannata dopo aver confessato il crimine l’otto settembre 2008 ed incarcerata presso il Dayton Correctional Istitution, condanna che però fu revocata il cinque novembre del 2010 dopo che il suo avvocato difensore portò nuove prove, ottenendo l’accusa minima di “cattiva condotta”. Come detto però, questa sentenza venne ulteriormente modificata il 13 maggio 2011 in omicidio aggravato. L’avvocato della donna fece un ulteriore richiesta di appello a dicembre del 2013, la quale però venne respinta definitivamente nel maggio del 2014.

    Motivazioni:

    Si scoprì che la giovane madre fu portata a compiere questo atroce gesto come “vendetta” nei confronti del padre della piccola. Secondo China infatti, la loro relazione era a dir poco disastrosa, e l’uomo si rifiutava persino di riconoscere la paternità della piccola. La donna affermò poi che il suo gesto fu un atto di vendetta scaturito dopo i ripetuti atti di infedeltà da parte del “compagno”, affermando che se lui avesse smesso di tradirla adesso la loro bambina sarebbe ancora viva. Si scoprì infatti che la donna voleva addossare più colpe possibili all’uomo, affermando che quel brutale metodo era stato messo in atto proprio per condannare Talley a dover immaginare tutte le sofferenze che aveva dovuto passare la piccola nei suoi ultimi istanti di vita. China, voleva che il solo pensare alla piccola avrebbe distrutto psicologicamente il suo ormai ex compagno.

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