Strandagaldur: il museo delle stregonerie islandese

Forum Spettri & Demoni Luoghi Infestati Strandagaldur: il museo delle stregonerie islandese

  • Post
    Alessandro Stripe
    Moderatore
    CH
    Strandagaldur, conosciuto soprattutto come “Museo della stregoneria islandese”, come potete dedurre da voi, è un museo privato e accessibile a tutti, dedicato al mondo della stregoneria e dell’occulto. Il museo si trova nella città costiera di Hólmavík, un villaggio abitato da meno di 400 persone e che si trova nella parte occidentale della piccola Islanda. Venne inaugurato nel 2000 dal suo primo proprietario Sigurður Atlason, l’uomo se ne prese cura fino alla sua morte, giunta nel 2018.

    La struttura:

    In questa particolare cascina di legno, visto il particolare aspetto che presenta ai suoi visitatori, potete trovare diversi oggetti molto particolari, tutti con un legame ben preciso con l’occulto.
    A dare il benveduto ai visitatori si trova un particolare scheletro avvolto da un mantello che sembra fuoriuscire dal pavimento. L’atmosfera è volutamente suggestiva e potrete trovare una grande varietà di materiale che ha fatto la storia della stregoneria. Potrete trovare documenti con istruzioni che vi indicheranno come invocare il famoso Tilberi, una singolare creatura appartenente al folklore islandese, creato dalle streghe per derubare le popolazioni dell’isola. Il demone si presenterebbe come un demone a due teste.
    Si possono trovare libri di varie magie, pozioni, incantesimi, formule e riti per poter comunicare con altri mondi.

    Un’area al piano superiore si concentra sulla storia della caccia alle streghe in Islanda e sulla genealogia delle streghe e dei loro accusatori, il tutto appartenente secondo le ricerche al 17esimo secolo. Infatti tutti gli oggetti hanno la loro nota, dove viene indicata una descrizione dell’oggetto, il contesto storico, quindi anche il periodo, e chi ne fosse stato il detentore o i detentori.

    Il Nábrók:

    Una delle attrazioni più ricercata e che fa discutere maggiormente è sicuramente il Nábrók, ovvero dei pantaloni fatti con pelle umana. Secondo la leggenda, coloro che indosseranno questi raccapriccianti pantaloni otterranno fortune e ricchezze illimitate, a discapito però di qualcosa a loro molto prezioso. Secondo la leggenda inoltre, se non si vuole rischiare di soffrire per tutta l’eternità, bisogna regalare questi pantaloni prima della propria morte. Secondo il proprietario, si tratterebbe di una fedelissima replica di quello trovato nel 17esimo secolo.

    Cosa si cela sotto al museo:

    Abbiamo citato in due occasioni molto importanti il 17esimo secolo, e di certo non per caso.
    In quel periodo l’Islanda era colpita da catastrofi naturali di ogni tipo, e la popolazione aveva davvero poco a che fare col resto del mondo. Questo spinse una parte della popolazioni, disperata, mentalmente e fisicamente distrutta, a rivolgersi alla stregoneria, sperando in una vita migliore. Non era raro che i più poveri erano disposti a tutto pur di riuscire a rivolgersi a forze dell’altro mondo per chiedergli un aiuto, pronti a pagare qualsiasi prezzo. Ovviamente queste pratiche non erano accettate all’interno dei villaggi, così, come detto precedentemente, nel 17esimo secolo ci fu una grande caccia alle streghe, come in molte altre parti del mondo. Un fatto che fece discutere molto però, è che sull’isola la maggioranza delle persone che si rivolgevano alla magia nera erano uomini. Si scoprì successivamente inoltre, che molti vennero persino giustiziati ingiustamente, visto che le loro pratiche appartenevano invece al mondo dei vichinghi, e non dell’occulto come si credeva a quei tempi.
    Dopo che molti “stregoni” vennero messi al rogo davanti ai civili, gli stregoni rimanenti decisero di spingersi a nord dell’isola, in un’area disabitata, lasciando testimonianze che collocano il museo sopra uno dei luoghi dove il massacro di persone fu maggiore. Secondo molti, questo sarebbe uno degli aspetti più macabri e che lo distingue da tutti gli altri musei dell’orrore. Non solo vi troverete davanti oggetti e documentazioni di un massacro, ma vi ritroverete anche proprio dove avvenne questa carneficina.

    La parola al proprietario:

    Sigurður Atlason ha dichiarato che quel luogo deve ricordare a tutti le ragioni così incredibilmente ridicole e futili per cui, ancora oggi, si tende troppo spesso a giudicare e condannare le persone credendo di fare la cosa giusta ma senza pensare alle reali conseguenze.

    Sono molti i musei incentrati su maledizioni, mondo dell’occulto e tanto altro, voi ne avete visitato uno o siete interessati a farlo?

Rispondi a: Strandagaldur: il museo delle stregonerie islandese
Le tue informazioni: