L’attentato del Joker durante la prima del Cavaliere Oscuro al cinema

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    Alessandro Stripe
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    James Holmes, nato a San Diego il 13 dicembre del 1987, è stato il folle assassino responsabile della sparatoria avvenuta in un cinema di Aurora, nel Colorado, mentre andava sul grande schermo la prima del film “Il cavaliere oscuro – il ritorno”. Per compiere questa atroce mattana l’uomo si era tinto i capelli d’arancione intenso e dichiarò in seguito di essere il Joker. Con la sua follia tolse la vita a 12 persone e ne ferì altre 58. Ma andiamo con ordine.

    La storia del killer:

    James Holmes nacque da un’infermiera e un matematico. Cresciuto a San Diego, si è diplomato alla Westview High School nella comunità di Torrey Highlands nel 2006. James amava giocare a calcio e praticare la corsa campestre militano nelle squadre del suo liceo.
    Nell’estate del 2006 ha fatto un tirocinio al Salk Institute for Biological Studies, dove gli è stato assegnato il compito di programmare un codice per un esperimento. James finì il suo tirocinio senza però aver completato l’incarico, ed il suo supervisore lo definì come caparbio, poco comunicativo e socialmente inetto.
    Ma comunque nel 2010 si laureò in neuroscienze con il massimo dei voti. È stato membro di diverse organizzazioni accademiche note come la Phi Beta Kappa e la Golden Key. Successivamente si iscrisse come dottorando alla facoltà di neuroscienze e per questi studi ricevette una sovvenzione federale dal national istitutes of health.
    Tuttavia nel 2012 le sue prestazioni scolastiche sono calate e in primavera di quello stesso anno ottenne un punteggio scarso all’esame complessivo, e nonostante l’università non avesse mostrato l’intenzione di espellerlo, James era in procinto di ritirarsi.
    Dovete sapere che il nostro James Holmes era un grande appassionato di fumetti, infatti, questo aspetto caratterizzerà la sua follia.

    I preparativi:

    Era il 22 maggio del 2012 quando James Holmes acquistò una pistola Glock in un punto vendita chiamato “Gander Mountain” ad Aurora, mentre sei giorni dopo acquistò un fucile nel negozio Bass Pro Shop di Denver. Passarono diversi giorni poi, il 6 ed il 7 giugno, decise di acquistare anche un fucile d’assalto AR-15 e un’altra Glock. Comunque tutte armi acquistate legalmente. Inoltre James acquistò su internet 3000 proiettili per le due pistole, altrettanti per il fucile d’assalto e 350 per il primo fucile.

    Era come se James Holmes stesse preparando un vero e proprio arsenale da guerra, ma non era ancora finita. Infatti il 2 giugno aveva ordinato anche una corazza da combattimento, delle riviste specializzate ed un coltello. Grazie al fatto che non aveva mai commesso alcun reato, ad eccezione di una multa per eccesso di velocità presa nell’ottobre del 2011, ottenne tutto con molta semplicità e senza alcun controllo. Fu anche rilevante il fatto che acquistò ogni arma e ogni tipo di proiettile in posti separati, al fine da non destare troppi sospetti.

    La sera del massacro:

    Così, arriviamo al giorno della tragedia, quando James Holmes acquista un biglietto nella sala 9 del cinema multisala “Century 16 (sixteen) Movie Theater” e si siede direttamente in prima fila. Poco dopo lascia la sala del cinema tramite un’uscita d’emergenza, impedendo alla porta di chiudersi del tutto con l’ausilio di una tovaglietta in plastica e si dirige alla sua macchina. Lì indossa la maschera antigas, il giubbotto antiproiettile e un apposito paio di pantaloni portamunizioni, recupera le suddette armi e il gas lacrimogeno. A circa 30 minuti dall’inizio del film, ovvero intorno a mezzanotte e trenta, torna nella sala del cinema, lancia due bombe lacrimogene ed inizia a sparare sulla folla gridando “I’m Joker. I’m Joker”.

    Le prime richieste di soccorso telefoniche alla polizia sono state effettuate alle 00:39 e gli agenti sono giunti dopo appena 90 secondi, trovando almeno tre delle armi utilizzate dal killer lasciate sul pavimento del cinema. Curioso constatare come alcune persone hanno preferito dare l’allarme su Twitter o Facebook, piuttosto che chiamando la polizia. Stephen Redfearn, uno dei primi ufficiali di polizia intervenuto sul posto, decise di non aspettare le ambulanze, provvedendo ad inviare immediatamente le vittime agli ospedali più vicini.

    L’arresto e l’incarcerazione:

    La polizia arrestò James Holmes alle 00:45 accanto alla sua macchina parcheggiata dietro al cinema. James non oppose alcuna resistenza. Secondo le dichiarazioni dei due funzionari aveva tinto di un rosso arancione i capelli e si faceva chiamare “Joker”.

    Dopo il suo arresto venne messo sotto stretta sorveglianza per evitare che tentasse di togliersi la vita in carcere visto che il suo aspetto apparve agli agenti come stordito e confuso. Fu anche messo in isolamento visto che diversi tra gli altri carcerati minacciò la sua salute dopo quello che aveva fatto.
    Sebbene le storie che circolano sui media siano talvolta contraddittorie, è stato riferito che dopo il suo arresto ha mostrato diversi comportamenti molto bizzarri, come ad esempio fissare per ore la parete o fare finta che i sacchetti infilati sulle sue mani per prelevare i residui della polvere da sparo fossero dei burattini.
    Un altro comportamento bizzarro lo ha mostrato chiedendo agli agenti di polizia penitenziaria come fosse finito il film Il cavaliere oscuro – Il ritorno, domanda alla quale i poliziotti non capirono se dicesse sul serio o se fosse solo uno sbeffeggiamento. Inoltre il 26 luglio Holmes si è mostrato molto sorpreso del fatto di essere stato trasportato in prigione, chiedendo loro il motivo per cui si trovasse lì, come se avesse avuto una perdita immediata della memoria.

    Il 7 agosto del 2015 James Holmes è stato condannato a 12 ergastoli, uno per ogni vittima, e a 3318 anni di prigione per gli altri 141 capi d’imputazione che ricevette. Holmes ha evitato la pena di morte grazie al fatto che la giuria non raggiunse una decisione unanime.

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