La foresta dei suicidi in Giappone

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    Alessandro Stripe
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    Conosciuta col nome di Jukai, traducibile in “mare di alberi”, grazie alla sua fitta vegetazione, la foresta di Aokigahara è una meta molto ambita anche per famiglie e scuola, grazie anche alla sua vicinanza al monte Fuji e a Tokio.
    Questa foresta sorge su un suolo di lava vulcanica formatasi da un’eruzione del Monte Fuji di milioni di anni fa, evento che ha persino formato delle stupende grotte di lava nella sua parte occidentale. Per non parlare di quando avviene il miracolo della fioritura dei ciliegi.
    Smarristi in questa foresta però è molto facile, a causa del suolo e della sua densa vegetazione. Per questo è pieno di indicazioni e sentieri per fare trekking, ed è fortemente sconsigliato avventurarsi alla cieca in questa foresta.

    La triste fama:

    All’entrata di questa caratteristica foresta però non troverete solo indicazioni inerenti i sentieri, ma anche cartelli, scritti in giapponese e inglese, in cui si tenta di dissuadere le persone dal commettere un eventuale suicidio, sottolineando l’importanza e unicità della vita.
    Si, perché questa località è tristemente famosa come una delle mete più ambite dalle persone che cercano un luogo di pace dove potersi togliere la vita. Secondo un racconto popolare inoltre, gli yurei, dei fantasmi, abiterebbero la foresta, ma non è tutto. Nessun altro luogo al mondo a parte il Golden Gate Bridge di San Francisco vanta un numero più alto di persone che lo scelgono come luogo prediletto per rendere la propria vita al Creatore.

    Le leggende:

    Le leggende più antiche fanno riferimento a un’antica pratica diffusasi in epoca feudale, l’ubasute, il gesto volontario di lasciar morire un anziano. In particolari situazioni di ristrettezze economiche, infatti, non erano rari i casi di famiglie in cui, di comune accordo, si accompagnava il membro più longevo del nucleo in qualche luogo remoto per abbandonarlo a morte certa, pur di evitare che gravasse sul resto della famiglia. Da questi episodi di senicidio, molti dei quali riferiti proprio ad Aokigahara, le storie divennero mito, e nel corso dei decenni i visitatori sostenevano di aver visto con i loro occhi gli yūrei, gli spiriti degli anziani abbandonati agli stenti.

    Altre leggende e racconti, come quelli del romanzo di Seichō Matsumoto, parlano dello shinjū. Si tratterebbe di un concetto molto simile a quello occidentale dell’omicidio-suicidio, legato però non solo alla sfera amorosa, ma anche a quella famigliare. In tempi più recenti lo shinjū “consenziente” si è diffuso anche tra sconosciuti, che vengono in contatto su internet.

    Le statistiche:

    Le statistiche, dal 1950 ad oggi, parlando di una media di 30 suicidi all’anno. Nel tentativo di evitare quantomeno l’emulazione, negli ultimi anni hanno smesso di diffondere i numeri ufficiali dei corpi senza vita recuperati tra i cespugli. Il picco maggiore ci fu nel 2004, quando si registrarono ben 108 cadaveri rinvenuti. Numeri che, peraltro, non saranno mai definitivi. Perché sebbene l’impiccagione sia la causa di morte più comune, e anche la più “visibile” al piccolo esercito di agenti di polizia e volontari che dagli anni Settanta setacciano ogni angolo di foresta per recuperare i corpi, molti altri scelgono tecniche più “statiche” come l’overdose da farmaci, il che espone al rischio di perdersi per sempre i tra i sempreverdi o diventare preda di qualche animale. Una sola cosa è certa: ad Aokigahara, nessuno, se volesse, farebbe fatica a scomparire nel nulla.

    In tempi recenti sono i giovani ad essere i più colpiti. Tra le persone di età compresa tra i 15 e i 39 anni in tutto Giappone il suicidio è la principale causa di morte, superiore alle vittime del cancro e degli incidenti stradali messe insieme. Nel 2018 è stato registrato il peggior tasso di suicidi tra i minori di 20 anni di sempre. Gli esperti affermerebbero che questo fenomeno sia legato con ogni probabilità alle pressioni derivanti dalla performance scolastica, fonte primaria di inclusione sociale e di soddisfazione familiare.

    E voi cosa pensate di questa foresta? Pensate che sia giusto andare a togliersi la vita in un luogo pubblico, magari dove il vostro cadavere potrebbe essere scoperto da qualche gruppo scolastico? E cosa pensate delle tristi statistiche legate ai giovani in Giappone?

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