La casa dei 200 demoni

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    Alessandro Stripe
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    Questa è la vera storia della “200 Demons House”, considerata per molto tempo la casa più infestata d’America.

    È il mese di novembre del 2011 quando Latoya Ammons decide di trasferirsi con sua madre Rosa Campbell ed i suoi tre figli di 7, 9 e 12 anni a Gary, nellIndiana.
    Non passarono molti giorni di “normalità” prima che iniziarono una lunga serie di fatti paranormali. Un giorno come molti altri, il porticato di casa Ammons, senza un apparente motivo logico, viene invaso da uno sciame di mosche. Latoya riuscì più volte a scacciare quello sciame, che però, in breve tempo, continuava a ritornare e quello era solo l’inizio.

    L’arrivo dei Demoni:

    Secondo le testimonianze di tutti i componenti della famiglia, in breve tempo all’interno della dimora iniziano a manifestarsi sempre più spesso e in maniera sempre più disturbante quelli che a loro dire siano dei veri e propri demoni. Le prime testimonianze parlano di passi e movimenti delle porte nel seminterrato, fino a quando Rosa Cambell affermerà terrorizzata di aver visto “una figura oscura di un uomo che camminava su e giù nel soggiorno” e di avere “trovato l’impronta di uno stivale”.
    La donna raccontò anche che una notte, entrando nella camera dove dormiva sua figlia, si trovò davanti la nipote dodicenne che lievitava in uno stato di incoscienza, e che quando la svegliò la piccola non si ricordava più niente.

    I chiaroveggenti:

    Visto che questi fenomeni paranormali non sembravano proprio voler smettere anzi, aumentavano col tempo, la famiglia Ammons decise di rivolgersi a due chiaroveggenti che appena entrarono nella loro abitazione, la prima cosa che dissero fu che avvertirono la presenza di 200 demoni. Le due chiaroveggenti non tornarono una seconda volta, ma dissero solamente a Latoya che doveva rivolgersi ad una medium, anche perché le cose, per quanto già drastiche, stavano per peggiorare ulteriormente.
    La profezia delle due donne si avverò e da quel momento i demoni iniziarono ad accanirsi ripetutamente sui tre bambini, i quali sempre più spesso sembravano posseduti, cambiando voci, emettendo suoni sinistri e disumani e assumendo espressioni a dir poco inquietanti. Il figlio di 7 anni affermerà che si recava spesso in uno stanzino della casa per incontrarsi con un suo amico immaginario e un giorno sua madre lo vide franare sul pavimento, come se qualcuno o soprattutto qualcosa lo avesse lanciato. Pochi giorni dopo, lo stesso bambino, girando indietro gli occhi avrebbe esclamato con una voce che la madre non aveva mai sentito prima “è ora di morire, e sarò io ad ucciderti”.

    L’arrivo dei medici e il trasferimento dei bambini:

    Il 19 Aprile del 2012 il dottor Onyeukwu si recò in casa Ammons quando ormai la famiglia viveva in un vero e proprio incubo. Durante una dichiarazione all’Indianapolis Star, il dottore affermò che in ben 20 anni di carriera non gli era mai accaduto nulla di simile e che appena entrato in casa Ammons fu aggredito verbalmente dai bambini che lo maledicevano con voci profonde e totalmente innaturali. Raccontò persino di avere visto il più piccolo dei bambini volare contro un muro senza alcuna spiegazione apparente. In più occasioni i 3 bambini persero conoscenza e non c’era modo di farli riprendere. Il medico, non molti giorni dopo il suo primo intervento, trovandosi in una situazione che non sapeva fronteggiare, decise di chiamare un’ambulanza e la polizia per poter trasferire i bambini in ospedale. Soltanto lì ripresero conoscenza, ma dato che il più piccolo gridava e scalciava come una furia, ci vollero ben 5 uomini per tenerlo fermo e legarlo al letto d’ospedale. Come da prassi, l’ospedale chiamò il Department of Children Service (DCS) per appurare se i bambini fossero maltrattati. Per constatare tutto ciò fu chiamata la Dottoressa Valerie Washington e mentre poneva delle domande a Latoya Ammons, il figlio più piccolo iniziò a a ringhiare mostrando i suoi denti e addirittura i suoi occhi si fecero completamente bianchi. Il piccolo cercò persino di strozzare uno dei suoi fratelli in più occasioni. La dottoressa Washington scrisse su un rapporto ufficiale che consegnò al DCS: “ha camminato sul muro, ha fatto un salto ed è cascato in piedi. Non c’è nessun modo in cui avrebbe potuto farlo.”

    In fine l’esorcismo:

    La famiglia Ammons era ormai convinta che ci fosse bisogno di un esorcismo, così decisero di contattare un certo Don Michael Maginot, un prete che aveva già avuto a che fare con casi molto simili al loro. L’uomo passò diversi giorni in casa per appurare la veridicità dei racconti della famiglia e siccome visse degli eventi paranormali in prima persona, acconsentì alla richiesta e praticò ben tre esorcismi. Dopo il terzo esorcismo, Latoya Ammons testimoniò che non ebbe più problemi, ma per scongiurare ogni rischio preferì comunque trasferirsi a Indianapolis con tutta la sua famiglia, dove vivono tutt’ora.

    Zak Bagans e la fine della casa:

    Nel 2014, Zak Bagans, il produttore esecutivo e protagonista della trasmissione Ghost Adventures, acquistò la casa per soli 35mila dollari con l’intento di girarci un documentario in cui raccontava tutta la storia horror di casa Ammons. Dopo avere girato il documentario che fino a oggi non ha ancora deciso di divulgare, fece radere al suolo la casa lasciando quest’unica testimonianza al giornale “Indy Star”: “C’era qualcosa in quella casa che aveva la capacità di fare cose che non avevo mai visto prima, cose che nessuno può spiegare, nemmeno i credenti più fervidi. C’era in quella casa qualcosa di molto oscuro, molto intelligente e potente”.

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