› Forum › Storie Horror › Storie Reali › Il macabro caso dello squalo da 12 milioni di dollari
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Alessandro Stripe.
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- Ottobre 27, 2020 alle 7:52 am
Nel 1991 Damien Hirst decide di contattare diversi uffici postali attorno alle zone costiere dell’Australia con una richiesta decisamente singolare: volevo uno squalo morto da esporre.
In poco tempo le zone maggiormente frequentate dai pescatori si riempirono con cartelli che recitavano “cercasi squalo”, seguito da un numero di telefono di Londra.
L’artista venne contattato in breve tempo da un pescatore locale, il quale chiedeva 6000 sterline per la consegna dello squalo, 4000 per la cattura e 2000 per imballarlo nel ghiaccio e spedirlo via nave fino a Londra. Hirst ovviamente accettò subito.All’arrivo del pacco speciale a Londra l’uomo aveva organizzato una vera e propria catena di montaggio, pronta a realizzare la richiesta dell’artista. Ovviamente Damien si prese la briga di seguire passo dopo passo ogni cosa venisse fatta all’animale.
Lo squalo venne da prima imbalsamato, poi inserito all’interno di una teca piena di formaldeide, come secondo desiderio dell’artista.Ma il metodo di conservazione non durò molto, infatti nel 1992 iniziò a manifestarsi il processo di decomposizione. Da prima lo squalo acquisì un colore verdastro e un’aspetto raggrinzito, per poi perdere persino una delle due pinne.
Così l’anno successivo venne rimossa la pelle dello squalo e tesa su forma di fibra di vetro appesantita, ma nonostante gli sforzi la pelle rimase comunque di colore verde e raggrinzita.Lo squalo andava sostituito!
Così Hirst decise di mettersi nuovamente in contatto col pescatore che gli aveva fornito lo squalo, chiedendogli di fargliene arrivare altri 5. Ne arrivano 6 addirittura, quindi uno in omaggio da parte del pescatore. I sei squali vennero così imbalsamati con un metodo più moderno e da parte di veri specialisti, così adesso possiamo anche noi ammirare queste particolari opere, nonostante le forti opposizioni dei curatori, degli animalisti e di diversi critici.
L’artista ha dichiarato che la sua intenzione era quella di creare l’illusione di uno squalo tigre che nuota 0attraverso i bianchi spazi della galleria, in cerca della sua cena. Che potrebbero essere, ironia della sorte, lo stesso Hirst e i suoi spettatori.
Hirst però, non fu il primo nella storia ad esporre uno squalo morto: prima di lui infatti, Eddie Saunders espose un pesce martello dorato nel suo negozio di elettricista nel 1989, due anni prima di Hirst. Successivamente lo squalo di Sauders venne messo in vendita per la cifra di un milione di sterline, con una pubblicità che diceva:
“Saldi di fine anno: squalo per un milione di sterline soltanto. Risparmiate 5 milioni di sterline sulla copia di Damien Hirst.”
Ma nonostante cercò di cavalcare la fama del controverso artista, non ricevette nessuna proposta di acquisto.E voi cosa ne pensate di questo controverso pezzo d’arte? Ad averne le possibilità economiche lo acquistereste o pensate che sia una cosa indegna?
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