David Berkowitz: il figlio di Sam

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    Alessandro Stripe
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    David Berkowitz, è un serial killer statunitense che ha confessato 6 omicidi ed il ferimento di molte altre. Il suo caso però è tutt’ora aperto, siccome si sospetta che ci siano stati dei complici durante quegli omicidi.
    Noto inizialmente col soprannome di “killer della calibro 44”, fece di tutto per cambiarlo in “figlio di Sam”, quando scoprì che quel soprannome gli era stato dato dagli inquirenti in virtù alla loro supposizione che per lui la sua pistola, non fosse altro che una sorta di prolungamento metaforico del suo pene. Nulla di più sbagliato però, secondo lo stesso assassino.

    L’infanzia:

    David nacque il primo giugno del 1953. Appena nato fu dato in adozione a Nathan e Pearl Bertkowitz. Viene descritto come un bambino molto intelligente, ma con problemi di piromania e furti. Per un breve periodo provò a giocare a baseball, ma il suo comportamento inadeguato allo sport e spesso violento lo portarono subito ad abbandonare quello sport. Dopo le scuole dell’obbligo lavorò come guardia privata ed in seguito come postino.

    I tentati omicidi e gli omicidi:

    La sua prima vittima fu una donna di cui non venne riportato il nome ai media, mentre il suo secondo tentativo fallì. Michelle Forman riuscì subito a sfuggirgli e dopo pochi giorni d’ospedale riuscì a tornare a casa.
    Nell’estate del 1976 iniziò una serie di agguati con l’ausilio di un’arma da fuoco da parti di un uomo che terrorizzò l’intera città di New York.La sera del 29 luglio Jody Valente e Donna Lauria, di 19 e 18 anni, furono entrambe colpite da diversi proiettili in un parcheggio del Bronx. Lauria non sopravvisse mentre Jody si salvò.
    Il 26 novembre, Donna DeMasi e Joanna Lomino, di 16 e 18 anni, furono raggiunte da dei colpi di pistola nello stesso quartiere del precedente attacco. La DeMasi fu ricoverata per le ferite ma si salvò, mentre Lomino invece rimase paralizzata.
    Il 30 gennaio del 1977 toccò alla coppia di Christine Freund d John Diel, aggrediti anche loro all’interno di un parcheggio. John sopravvisse, ma la sua amata invece no. Dopo quell’omicidio la polizia dichiarò pubblicamente per la prima volta che l’arma del delitto era una revolver calibro 44 Charter Arms Bulldog.
    Anche la successiva vittima venne freddata da una calibro 44, così la polizia iniziò a sospettare che ci fosse un collegamento tra quelle le sparatorie, sottolineando come quasi tutte le vittime erano giovani donne dai lunghi capelli scuri. O al massimo giovani coppie, dove la ragazza rispecchiava comunque questo stereotipo.
    L’8 marzo dello stesso anno toccò a Virginia Voskerichian, di 21 anni, freddata nel distretto del Queens.

    Dopo le diverse testimonianze la polizia iniziò a fermare tutte le Volkswagen gialle, cercando persino di localizzare tutti i detentori di una calibro 44 bulldog, nonostante la cifra superava le centinaia. Tuttavia il killer non smise di colpire e fece ancora due vittime: Alexander Esau e Valentina Suriani, il 16 aprile.
    Per la prima volra vicino alle vittime fu rinvenuta una lettera indirizzata al capitano dell’operazione Joe Borelli. La lettera era scritta in modo sgrammaticato e fornì in modo diretto lo spunto per il nuovo soprannome del serial killer: il figlio di Sam.

    La lettera:

    “Mi ha ferito molto il fatto che tu mi abbia definito misogino. Non lo sono. Ma sono un mostro. Io sono il “figlio di Sam”. Io sono un piccolo monello. Quando padre Sam beve diventa meschino. Picchia la sua famiglia. Qualche volta mi costringe ad andare fino al retro della casa. Altre volte mi chiude nel garage. Sam ama bere sangue. “Vai fuori e falli fuori” comanda padre Sam. Dietro casa nostra qualcuno resta. Per lo più giovane, violentati e massacrati, il loro sangue ormai colato, adesso sono ossa. Papà Sam mi chiude in soffitta talvolta. Io non posso uscire, ma posso guardare fuori e vedere il mondo scorrermi davanti. Mi sento outsider. Io sono una diversa lunghezza d’onda rispetto a tutti, programmato per uccidere. Comunque per fermarmi dovete farmi fuori. Attenzione polizia: sparatemi prima, mirate alla testa o tenetevi alla larga o sarà la fine per voi. Papà Sam è vecchio adesso. Ha bisogno di sangue per preservare la sua giovanezza. Ha anche avuto molti infarti. “Ugh mu duole, mi fa male, caro ragazzo”.
    Più di tutti mi manca la mia dolce principessa. Lei è rimasta nella nostra casa femminile. Ma la vedrò presto io sono il “mostro”, Beelzebub, il ritorno Behemoth. Io amo cacciare. Girando furtivamente nelle strade cerco il bel gioco, saporita carne. Le donne di Queens sono le più carine. Dev’essere l’acqua che bevono. Io vivo per cacciare, è la mia vita. Sangue per papà.
    Mr. Borelli, signore, io non voglio uccidere. No signore, non più, ma devo, onore al padre. Io voglio scopare il mondo. Amo la gente. Io non appartengo alla Terra. Riportami su Yahoos. Alla gente di Queens, io vi amo. E voglio augurarvi una lieta Pasqua. Possa Dio benedirvi in questa vita e nella prossima. E per adesso dico addio e buona notte. Polizia: lasciatevi perseguire da queste parole: io tornerò! Io tornerò! Che va interpretato così: bang, bang, bang, bang, uhu! Il vostro Mr. Monster”.

    Continuano gli attentati e gli omicidi:

    Il 26 giugno del 1977 ci fu un altro agguato. Sal Lupo e Judy Placido avevano appena lasciato la discoteca a Bayside, in un sobborgo ancora del Queens. Secondo la BBC la coppia si trovava in macchina quando furono raggiunti dagli spari. Entrambi fuorno feriti, ma nessuno dei due in modo grave e dopo la descrizione dell’attentatore la polizia capì che indossava una parrucca.
    Quattro giorni dopo un redattore del New York Daily News, Jimmy Breslin, ricevette una lettera dal serial killer che decise di pubblicare una settimana dopo.
    “Ciao dal rigagnolo di N.Y.C. che è alimentato da escrementi di carne, vomito, vino stagnante, urina e sangue. Ciao dalle fogne di N.Y.C. che ingoiano queste bontà quando dono lavate dai camion dei netturbini. Ciao dalle fessure nelle strade di N.Y.C. e dalle formiche che scendono in queste buche e mangiano il sangue dei cadaveri nascosti in queste fessure.”
    David colpì ancora il 31 luglio dello stesso anno. Stacy Moskowitz e Robert Violante furono entrambi colpiti alla testa in un parcheggio di Brooklyn. Violante sopravvisse. Quella stessa sera Cecilia Davis, che viveva vicino alla scena di quell’ultimo crimine, testimoniò alla polizia, dicendo di aver visto un uomo con una ford gialla che girava con un biglietto in mano poco dopo aver sentito gli spari.
    Fu in quel momento che il detective Yonkers chiamò la polizia dicendo di avere dei forti sospetti su un certo Berkowitz. Quando gli agenti perquisirono il suo veicolo, ovviamente una ford gialla, trovarono una calibro 44, delle macchie dei luoghi in cui erano avvenute le sparatorie e una nuova lettera diretta al sergente Dowd.

    L’arresto e le confessioni:

    Il figlio di Sam venne arrestato a Yonkers il 10 agosto del 1977. Le sue prime parole dopo l’arresto furono: “mi avete preso. Perché ci avete messo così tanto?”
    Confessò tutti i suoi crimini in soli 30 minuti di interrogatorio e secondo gli inquirenti, durante tutto l’interrogatorio era come se fosse lui a suggerire agli agenti la propria infermità mentale. Spiegò anche che il “Sam” citato nella lettera era un certo Sam Carr, un suo vicino di casa.
    David disse inoltre che il cane di Carr era posseduto da un vecchio demone, ed era proprio quella bestia ad ordinargli di uccidere. Disse anche di aver tentato di far fuori lo stesso cane ma ogni volta era come se l’animale lo bloccasse tramite delle interferenze sovrannaturali.
    Il 12 giugno del 1978 fu condannato a sei ergastoli per omicidi plurimi e dopo anni di carcere, confessò che la storia del cane posseduto era tutta un invenzione per prendersi gioco degli inquirenti. Inoltre, dopo aver ricevuto diverse visite da parte di un prete, David afferma di essere uno uomo rinato, pentito di quello che ha fatto e che finalmente ha trovato la sua fede.

    Le leggi “figlio di Sam”:

    Dopo il suo arresto nell’agosto 1977, i media si occuparono molto del caso e questo portò a ipotizzare che Berkowitz avrebbe potuto vendere la sua storia a uno scrittore o regista. Questo portò lo Stato di New York a creare una nuova legge approvando quelle che vennero poi definite “leggi figlio di Sam” o “Son of Sam laws”, finalizzate a impedire ai criminali di trarre profitto dalla loro storia ad esempio vendendola agli editori.

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    Giugy
    Ospite
    Complimenti! Articolo conciso e imparziale. Ho scoperto oggi questo blog e devo riconoscere che è davvero interessante. Sono appassionata di serial killer fin dalla tenera età di 10 anni, ma nonostante sia passata molta acqua sotto i ponti, adoro scoprire nuove informazioni o comunque vedere le stesse da un altro punto di vista. Grazie!
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